CATTEDRALE SANTA MARIA ASSUNTA - Policastro Bussentino

Incerte sono le origini della chiesa. La sua parte più antica è la cripta, edificata nel VI secolo su preesistenze di epoca romana. L’attuale chiesa invece è dell’XI secolo, edificata per volere del re normanno Roberto il Guiscardo e consacrata dal vescovo di Salerno Alfano I nel 1079. La costruzione romanica subì importanti interventi di restauro in senso barocco nel Settecento (tra il 1709 ed il 1716), interventi che riguardarono soprattutto gli interni.

La facciata presenta un tetto a capanna con tre spioventi. In essa sono inseriti quattro elementi: un rosone romanico; un solo portale rinascimentale nella cui architrave sono scolpiti la data di costruzione dell’edificio e lo stemma del vescovo consacrante; un’edicola marmorea con un bassorilievo raffigurante la Vergine Maria in trono con Bambino e angeli; due leoni in pietra ai lati del portale. La chiesa è affiancata da un campanile a tre ordini, costruito nella seconda metà del XII secolo: la parte più antica è l’ordine inferiore, dove sono murate due lapidi d’epoca romana (I secolo d.C.); gli altri due ordini sono stati aggiunti nel Quattrocento.

L’interno della cattedrale era a tre navate fino ai rifacimenti settecenteschi. Oggi si presenta con un’unica navata con altari laterali e la cappella del Santissimo Sacramento (1627); il presbiterio è rialzato per la cripta sottostante. Il soffitto ligneo della navata è composto da tele del 1655; al centro la raffigurazione dell’Assunzione di Maria. Il soffitto a cupola del presbiterio è affrescato con una scena del Paradiso (XVIII secolo) e, nei pennacchi, le rappresentazioni dei quattro evangelisti. Di notevole interesse storico-artistico è la Tomba di Giulio Gallotti (XV secolo).Da ricordare, infine, le lapidi sepolcrali dei tre vescovi Giacomo Lancellotto di Tropea, Nicola e del nobile Giacinto Camillo Maradei di Laino.

La cripta, come si presenta oggi, risale all’epoca di Roberto il Guiscardo; il soffitto a crociera è sorretto da quattordici colonne di marmo e granito. All’entrata un affresco raffigurante la Pietà (del Trecento). Vi è sepolto, inoltre, l’ultimo vescovo di Policastro Federico Pezzullo.

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